Quando si parla dell’epoca di mezzo ci sono alcuni elementi caratteristici che passano nella mente di tutti: Le Abbazie Medievali sono proprio fra quelli. Il termine deriva dal latino “Abbatia” che significa “Ciò che appartiene all’abate”, infatti a differenza dei monasteri queste strutture godevano di una propria autonomia.
La prima abbazia risale addirittura al 320 d.C., tuttavia è nel medioevo che si svilupparono particolarmente, diventando delle vere e proprie potenze. In questo articolo vi illustreremo, molto brevemente, gli aspetti principali di queste organizzazioni religiose, dandovi così un’infarinatura generale che approfondiremo volta per volta in più articoli basati su visite e viaggi in abbazie italiane e non (vi abbiamo dato un piccolo spoiler). Buona Lettura!
Come erano strutturate le Abbazie Medievali?
Nell’immagine qui sopra potete ammirare la Pianta di San Gallo risalente al IX secolo e conservata nella Stiftsbibliothek Sankt Gallen, è uno dei manoscritti più antichi arrivato fino a noi che descrive nei minimi dettagli la struttura di un Abbazia (nelle fonti vi inseriremo il link per poterla consultare online).
Dalla pianta si evince che le abbazie medievali erano formate da:
- Chiesa
- Biblioteca
- Refettorio è il luogo dove i monaci e l’abate o Badessa si riunivano per consumare pasti.
- Dormitorio è il luogo dove i monaci e l’abate o Badessa si recavano per riposare nelle proprie “celle”.
- Chiostro è un luogo del monastero dove spesso è presente un giardino circondato da colonnati che avevano la funzione di collegare le varie zone dell’abbazia.
- Foresteria è l’insieme di locali adibiti ad ospitare persone di passaggio che avevano bisogno di dimorare temporaneamente in quella zona.
- Magazzini
Come erano organizzate le Abbazie Medievali
Come qualsiasi ente anche questo ha bisogno di un organizzazione per potersi sviluppare e sopravvivere; potremmo così suddividere in due macrogruppi il suo mantenimento:
Religioso
Ogni Abbazia ha una propria costituzione che regola la comunità di religiosi. Solitamente il numero minimo di membri è di 12 individui che abbiano ricevuto gli ordini sacri; inoltre non è possibile cambiare abbazia senza un permesso accordato dalla Santa Sede. Tale convento è un edificio sacro e ha come compito primario di ricordare la presenza di Dio nella storia degli uomini e attirare l’attenzione verso il messaggio divino.
economico
Esattamente come un Feudo le Abbazie dovevano affrontare il problema della gestione die beni ed al proprio sostentamento economico. In tal caso L’economia curtense si prestava alla perfezione per garantire prosperità all’organizzazione Abbaziale. E’ così che grazie al lavoro dei monaci (che seguivano la regola ora et labora ” Prega e lavora”) si produceva di più rispetto al necessario e l’eccedenza veniva venduta ottenendo fondi da poter investire o risparmiare in caso di necessità. In aggiunta a tutto questo si poteva usufruire di donazioni ricevute dalla chiesa o da sovrani e piccoli signorotti locali che contribuivano allo sviluppo del convento.
Come detto in precedenza queste strutture godevano di una propria autonomia al contrario dei monasteri; ma un’ulteriore differenza è che se l’abbazia non risiedeva all’interno di una diocesi, fungeva essa stessa come tale. Tuttavia nel 1948 in Italia varie leggi statali tolsero questa personalità giuridica a Priorati ed Abbazie rendendole di fatto uguali ai monasteri. Tutt’oggi si possono ancora visitare queste magnifiche strutture calandosi per un momento nei panni dei monaci che le abitavano.
Fonti
- Tesoro Italia – Il patrimonio negato, Touring Club Italiano (31 dicembre 2013)
- https://www.britannica.com
- https://www.newadvent.org
- https://www.treccani.it
- Pianta di San Gallo (Consultazione manoscritti online)